Un progetto sulla transumanza nel Parco Nazionale del Gargano
antonio2020-06-06T08:11:42+00:00La transumanza è stata riconosciuta dall’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità in data 11/12/2019.
La transumanza è stata riconosciuta dall’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità in data 11/12/2019.
di Eva Milan
Leggo e sento sempre più persone fare affermazioni in linea con la propaganda globale sugli OGM, secondo cui le colture e gli alimenti geneticamente modificati sarebbero innocui, o che tutt’al più presenterebbero dei “pro” e dei “contro”.
di Lorenzo Cristofaro
Nel Mar Adriatico è ripresa una intensa attività di ricerca di idrocarburi che potrebbe rappresentare, assieme ai sonar, una delle cause probabili di questo recente spiaggiamento di cetacei che segnala il malessere in cui versa l'ambiente marino. Pandosia ripropone alla lettura il saggio di Lorenzo Cristofaro che delinea alcuni aspetti importanti della problematica...
di Pietro Dommarco
E’ successo che il Presidente di una nota associazione ambientalista lucana, molto vicina agli ambienti istituzionali, durante un’intervista rilasciata ad un noto organo d’informazione regionale, oltre ad averne sparate di grosse mi ha fatto sconquassare dalle risate...
a cura di Pandosia
Le riprese televisive dei canoisti sull’invaso di Monte Cotugno, in agro di Senise (Basilicata – Potenza), sembrano voler celare la grave situazione di crisi idrica nelle vicine province di Taranto, Brindisi e Lecce, dovuta alla carenza di acqua. Ma come mai la domanda d’acqua continua a crescere in Puglia?
a cura di Pandosia
Nel "mare magnum" dell’odierna devastazione dei boschi meridionali, la notizia di un censimento dei "boschi vetusti" si presta a diversi commenti, ma anche ad inevitabili ma istruttivi paragoni. I corsi e ricorsi storici ci informano come l'ultima quotizzazione post-unitaria abbia contribuito a distruggere le primigenie foreste dell’Appennino meridionale.
di Franco Tassi (per gentile concessione dell'autore)
In decenni di battaglie naturalistiche, ho cercato di salvare migliaia di alberi ed intere foreste, sfatando l'opinione che il detto "pianta che non fa frutta, tagliala tutta", tipico del contadino toscano, rappresenti la vera saggezza popolare.
a cura di Pandosia
Le foreste di abete di Piano Iannace e della Valle del Frido, i faggi secolari dei versanti boscosi del Pollino, hanno assistito silenziosi agli eventi storici e sociali, alle imboscate ed agli agguati, alle repressioni ed alle stragi tra briganti e truppe regolari. Sotto la loro ombra, per oltre due secoli e mezzo, studiosi di cose antiche, botanici e letterati, italiani e stranieri, hanno sostato per riempire le pagine dei loro diari, lungo l’itinerario di un viaggio disseminato tra confini naturali ed amministrativi, spesso gravido di minacce e pericoli di ogni sorta.
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy e nell'informativa inserita nel menù a sinistra. Proseguendo, ne acconsenti l'utilizzo ed accetti l'informativa sul trattamento dei dati personali. Leggi l'informativa estesa ai sensi del Regolamento (UE) 2017/679
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.