I marcatori del tempo e della memoria del Cammino di Puglia

rosa2Tentare di ricostruire i luoghi esatti attraversati da antiche vie non è stata ( e non può essere) operazione facile. Le carte storiche e le antiche mappe dei Regi Compassatori che abbiamo consultato sono state le vere bussole del nostro Cammino” […] Grazie alla tecnologia, che ci è venuta in soccorso, abbiamo ricostruito, o per lo meno tentato di ricostruire, il tracciato del Tratturo Regio Melfi-Castellaneta e della via Appia, anzi della ritrovata Appia antica. Un lavoro di ricognizione meticoloso ma che non può essere definito esaustivo: sono necessari ulteriori approfondimenti con sopralluoghi e rilievi su campo”.

Tutto questo è stato possibile solo attraverso la conoscenza della storia e dei luoghi. Nulla può essere lasciato al caso.

Abbiamo cominciato a mappare il Tratturo Regio Melfi Castellaneta nella primavera del 2008, percorrendo a piedi il tratto che dalla Diga del Rendina, nel territorio di Lavello, conduce a Melfi, per poi invertire la rotta verso Spinazzola e il suo Epitaffio. Poi l’Appia, con la “variante” che costeggia il sito eneolitico di Toppo Daguzzo: è stato il primo “toponimo” che ci ha proiettato nell’estendere il lavoro di mappatura anche alla Regina Viarum.

L’idea del GIS (Geographic Information System) nasce dalla consapevolezza di “marcare la memoria”, di “cartografare” “Il Cammino di Puglia”, così come facevano i Regi Compassatori, per una maggiore tutela e valorizzazione di quei beni comuni che, negli anni, si sono visti saccheggiare da uno sviluppo forsennato, che non ha tenuto conto della storia dei luoghi. I tracciati, i toponimi riscoperti e ancora da riscoprire, devono appartenere a tutti e non solo ad una cerchia ristretta d’èlite.

I dati da noi raccolti pertanto devono essere intesi come un contributo aggiuntivo alla ricerca, scaricabili e migliorabili anche grazie ai suggerimenti che potrebbero giungere da più parti.

  • Nel complesso abbiamo mappato 126 km di Tratturo Regio da Melfi a Castellaneta (in letteratura sarebbero invece 142 i chilometri del tracciato) con circa 6 Km di Tratturello del Pisciolo o di San Guglielmo aggiuntivi, nell’itinerario che da Melfi conduce a Monteverde (AV). Quindi per un totale di effettivo di 132 Km;
  • 143 km (138 km secondo una nostra ultima revisione del tracciato) di Appia (dal ponte di origine romana “Santa Venere”, tra i territori di Melfi e Rocchetta Sant’Antonio, alla derivazione del Regio Tratturello Orsanese e il Regio Tratturello Tarantino in territorio di Castellaneta) e ulteriori 102 km fino a Brindisi (cfr. Pratilli, Lugli, Meluta Miroslav Marin, Uggeri, Marangio, Hub Geoportale Regina Viarum MiBact);
  • circa 4 Km della cosiddetta “via del Sale” (che da Venosa conduceva alle saline di Barletta e di Margherita di Savoia);
  • 26 Km della possibile strada per Montepeloso (l’attuale Irsina);
  • 195 toponimi georeferenziati (di cui un campione con relativo scatto fotografico) tra Tratturo e Appia;
  • 67 toponimi riferibili al “sistema Jazzi”;
  • 10 tracciati (pilota) in selciato-lastricato dell’Appia ed in via di implementazione.

E proprio sulla via Appia abbiamo proposto 15 “varianti” di possibili itinerari alternativi, interpretati da noi sulla base di indicazioni di diversi autori (cfr. Pratilli, Buck, Lugli, Vinson, etc.):

  • tracciato Cisterna di Km 12;
  • tracciato Camarda di Km 12;
  • tracciato ponte Santa Venere-Camarda-Rendina di 20,5 km;
  • tracciato nuova ipotesi ponte Pietra dell’Oglio – la Bicocca di 6,36 Km;
  • tracciato interno verso Rendina di 2,5 Km;
  • tracciato Toppo d’Aguzzo di 10 Km;
  • tracciato Masseria Grimolizzi – Sanzanello di 4,5 Km;
  • tracciato nuova ipotesi Masseria Grimolizzi – Sanzanello di 1,97 Km;
  • tracciato variante Venosa di 5 Km;
  • tracciato Vallone del Reale a Venosa di 4 Km;
  • tracciato variante prima del Ponte Rotto di Palazzo San Gervasio di 5 Km (secondo il MiBAC);
  • tracciato variante nuova ipotesi Ponte Rotto di Palazzo San Gervasio di 2,51 Km;
  • tracciato variante-modifica Fontana Vetere di 1 Km;
  • tracciato variante-modifica Vallone Fontana Vetere di 1,5 Km circa;
  • ed infine il tracciato variante, secondo la nostra tesi, situato a Gravina in Puglia, di 11 Km circa.

Tuttavia sono stati mappati ulteriori ipotesi e/o rami dell’Appia antica nel territorio di Taranto sulla base di indicazione del Pratilli e Meluta Miroslav Marin:

  • tracciato ramo nord secondo il Pratilli di circa 22 km da Masseria Peporuli o Peparuli (Taranto) per Monteiasi, sino a Casino Pignatelli (Grottaglie);
  • tracciato ramo nord mar Piccolo di circa 9 km per Monteiasi.

Un database che ai 23 comuni iniziali si sono aggiunti ulteriori 12 pugliesi con il prolungamento dell’Appia sino a Brindisi:

  • 11 lucani (Banzi, Genzano di Lucania, Irsina, Lavello, Maschito, Matera, Melfi, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Venosa);
  • 23 pugliesi (Acquaviva delle Fonti, Altamura, Brindisi, Carosino, Castellaneta, Francavilla Fontana, Gravina in Puglia, Grottaglie, Laterza, Latiano, Massafra, Mesagne, Minervino Murge, Monteiasi, Oria, Palagiano, Palagianello, Poggiorsini, Rocchetta Sant’Antonio, San Giorgio Ionico, Santeramo in Colle, Spinazzola, Taranto);
  • 2 campani (Monteverde e Aquilonia).

Il nostro lavoro di ricerca su campo è scaricabile dalla seguente pagina eccetto il prolungamento dell’Appia antica da Castellaneta a Brindisi (compreso i toponimi). I tracciati e i toponimi potrebbero subire variazioni nel tempo, per gli aggiornamenti e/o eventuali integrazioni e correzioni, il tutto finalizzato ad ottimizzare al meglio il dataset.

Il sistema geografico informatizzato, inoltre, contiene schede sui tracciati – itinerari con dati altimetrici, distanze, grado di difficoltà, tipo di attività, valutazione e la tipologia di terreno, etc.

Caratteristiche work in progress potranno essere implementate e/o migliorate, anche grazie a quanti vorranno dedicare una giornata all’escursionismo, alla ricerca e alla riscoperta appassionata dei marcatori del tempo e della memoria del “Cammino di Puglia“.

Gli autori

Nota per i camminatori: i “tracciati” delle vie indicate nel webGis non sono da considerarsi come “percorsi di camninamento”. Pertanto, il camminatore dovrà considerare le alternative vie di comunicazione attigue ai tracciati. Si consiglia, sempre, di dotarsi di strumentazione GPS, e dove non possibile, l’utilizzo di carte topografiche cartacee.  


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