Siris e il mosaico geometrico delle terme romane di Ciglio dei Vagni
*testi per Pandosia a cura di Antonio Bavusi
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“…Incontratisi poscia Eracleopoli poco al di sopra del mare; e due fiumi navigabili,
l’Aciri ed il Siri, lungo il quale v’ebbe già una città troiana detta Siri anch’essa;
col tempo avendo i Tarentini fondata Eraclea, Siri divenne l’arsenale marittimo degli Eracleoti.
Questo luogo è distante da Eraclea ventiquattro stadii, e da Turi circa trecentotrenta”.



[Strabone, Geografia, libro VI,1,4]

Ad Semnum flumen

Ad Semnum flumen (al fiume Sinni) indicava la “statio” romana lungo la via pubblica Tarentum – Regium situata in prossimità l’antico porto greco di Siris, alla foce dell’attuale Sinni (antico Siris). Dalla località “Ciglio dei Vagni”, si raggiungeva la mitica Lagaria, secondo la leggenda fondata da Epeo, il costruttore del cavallo di Troia, dove si produceva il “Lagarino”, un vino noto per le sue virtù taumaturgiche e per i riti sacri.

Il porto e la città di Siris (VII-VIII sec.a.C.) – secondo alcuni studiosi – erano situati alla foce del fiume Sinni, forse lungo un canale artificiale collegato al mare, riutilizzato dalla Riforma fondiaria negli anni Sessanta. Nelle Tavole di Heraclea (III sec. a.C.), oggi conservate al Museo Archeologico di Napoli venivano indicate ai nuovi coloni di Herakleia e della Siritide le norme per la coltivazione nelle terre consacrate alle divinità Athena Polias e Dioniso. Il bosco sacro di Siris costituiva l’area di espansione del fiume Siris durante le piene che inondavano la pianura alluvionale salvaguardando le terre coltivate.

Le terme romane di Ciglio dei Vagni sorsero in età imperiale tra il porto dell’antica Siris, distrutta dai Metapontini alleati con Taranto che fondarono Herakleia, la città del semidio Ercole. In prossimità della statio romana “ad Semnum”, indicata sulla Tavola Peutingeriana (è ancora presente il toponimo “Taverna”) vennero riportate alla luce nel Novecento,mentre la loro fruizione è ostacolata dalla burocrazia. La zona era interessata da un intenso scambio commerciale, vicino ai “siroi” della Trisaja, dove venivano immagazzinate, in cavità scavate nel terreno, le derrate alimentari. Prima del Medioevo, il Tratturo del Re, così chiamato in onore del re Sassone Ottone II, che divenne imperatore del Sacro Romano Impero, sostituì l’antica viabilità greca e romana.

In epoca recente, i siroi sono stati trasformati in deposito per le scorie del centro nucleare , sorto negli anni Sessanta in località Trisaia di Rotondella. L’interessante mosaico geometrico delle terme denota una gestione delle terme romane divenute centro culturale culturale e commerciale di riferimento.

Il mosaico è oggi presso il Museo Nazionale di Potenza. E’ stato sostituito in loco da una copia. Il testo illustra il significato dei simboli contenuti nei riquadri del mosaico romano delle terme di Ciglio dei Vagni (Nova Siri – Matera) composto da tessere in pietra bianca e nera