L’Abetina di Ruoti – Storia e ambiente di un antico bosco della Basilicata
di Antonio Bavusi * e Adriano Castelmezzano **
(Luglio 2024) – Creative Commons Attribuzione – Non commerciale citando la fonte
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Presente storicamente sull’Appennino Lucano, l’abete bianco vegeta in poche località, con testimonianze nella toponomastica locale (apetina, petina, etc) e in alcuni documenti storici. L’Abetina di Ruoti rappresenta un bosco relitto vivente dell’Era post glaciale, ma è oggi minacciato dall’assenza di una moderna gestione forestale ridotta da recenti norme a mero calcolo economico dei metri cubi di accrescimento legnoso, in assenza di salvaguardia dell’ecosistema. E’ il segno tangibile che la conoscenza e la storia millenaria dei boschi non vengono adeguatamente insegnati ai giovani studenti delle Università.

Le funzioni esercitate in passato dal Corpo Forestale dello Stato sono state “assorbite” nell’Arma dei Carabinieri con il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177. Ma il decreto legge non potrà mai trasferire l’esperienza maturata nei secoli dall’ex Corpo Forestale dello Stato, esponendo così i boschi ai prevalenti interessi privati e al degrado.

Per l’Abetina di Ruoti è la non economicità dei tagli e il possesso delle particelle forestali frammentate a garantire agli abeti la loro temporanea conservazione. Ma la storia millenaria dell’abetina di Ruoti potrà garantirgli anche il futuro?.

Gli abeti bianchi di Ruoti combattono in solitudine una guerra a loro dichiarata dagli uomini. Si difendono come possono, così come hanno già fatto in passato contro lo sfruttamento del legname anche per scopi bellici. Possono sopravvivere al degrado. Molto meno ai cambiamenti climatici. Ma nulla possono fare contro le motoseghe e le speculazioni camuffate nei nuovi tecnicismi dei “Piani Economici Forestali” che trasformano la biomassa forestale in “pellet” da incenerire in inquinanti camini e caminetti.

Un cambio di passo è perciò necessario per salvare dalla completa scomparsa gli ultimi boschi storici di abete bianco presenti in Italia e in Basilicata. Le piccole macchie di colore azzurro sulla cartina riportata nel testo, indicano le abetine presenti in Europa e in Italia. Esse rappresentano un patrimonio materiale e immateriale da difendere e salvaguardare che appartiene all’umanità.