Terra Solis-  Il portale della chiesa S.Maria ad Nives e la fondazione di Atella (XIV sec.)
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Terra Solis

A partire dal XIII secolo, le signorie italiane promossero il trasferimento della scarsa popolazione verso nuovi centri abitati al fine di accrescere i loro domini. Atella, o “A Tella“(dalla Terra), ebbe origine per volere di Giovanni d’Angiò, duca di Gravina e fratello del re Roberto d’Angiò. Per ragioni sia militari che commerciali, Giovanni fondò tra il 1320 e il 1330 questo nuovo borgo circondandolo di robuste fortificazioni e situandolo in un punto strategico lungo importanti direttrici come l’antica Via Herculia romana, la Via del Grano, che collegava la Puglia a Napoli e un  sistema di tratturi utilizzati durante i periodi di transumanza del bestiame.

La fondazione urbanistica di Atella venne basata su un modello razionale, caratterizzato da strade rettilinee organizzate partendo da un centro ideale, la chiesa S.Maria ad Nives originariamente denominata “Natività di Maria” rappresentò anche un progetto riuscito e pianificato di riaggregazione economico-sociale della popolazione dei casali della Valle di Viltalba attraverso una forma di sinecismo basato sul’offerta di particolari vantaggi economici, fiscali e di servizi signorili.

Le vie principali e secondarie di Atella vennero realizzate partendo dagli assi principali, orientati nelle quattro direzioni cardinali, aventi come centro il portale della chiesa e la piazza grande. Gli edifici, distribuiti in lotti, vennero allineati ai movimenti del sole, della luna e dei venti prevalenti, rappresentati, non solo idealmente, rispettivamente dagli otto archi sul portale della chiesa S.Maria ad Nives e dall’ottagono superiore del campanile.

La città, con il sistema delle fortificazioni di Atella venne realizzato da Giovanni d’Angiò – Durazzo, conte di Gravina e fratello di Re Roberto d’Angiò a partire dal 1320 secondo lo schema difensivo delle “bastidi” francesi, costruendo i poligoni di difesa secondo un disegno basato su complessi  calcoli e sistemi di triangolazione partendo da un centro ideale. Queste caratteristiche, non solo urbanistiche, vengono illustrate nel testo.

La fondazione angioina del borgo di Atella ebbe luogo in un periodo storico assai confuso e complesso, segnato da profonde tensioni all’interno della dinastia angioina del Regno di Napoli, tra le signorie locali per i privilegi sulle terre che coinvolsero anche la diocesi di Rapolla dal quale dipendevano Rionero e Atella. In questo contesto, i pretendenti si affrontavano in accesi conflitti in una situazione di tensioni sociali. La dinastia angioina in Italia era alle prese con la cosiddetta “cattività avignonese” (sede papale trasferita da Roma ad Avignone in Francia) aggravata ulteriormente dalla crisi della Chiesa e del papato, alla vigilia dello scisma d’occidente (1378-1417).

Terra Solis, la “Terra del Sole”, descrive le fasi di fondazione e popolamento di Atella a partire dal 1330, allorquando un bando di Giovanni d’Angiò, conte di Gravina esentò da tasse gli abitanti del casale di Rionero che vi si trasferissero. L’innovativa struttura urbanistica del borgo evidenzia  l’importanza per le attività produttive e commerciali che lo animarono con il sistema di difesa del luogo “murato“. Per secoli, queste caratteristiche hanno reso Atella un punto focale di grande rilevanza per gli avvenimenti della storia del regno di Napoli, soprattutto legati agli assedi di Niccolò Acciaiuoli del 1361 e quello Spagnolo del 1496.

Atella, dopo 795 anni dalla fondazione, ripropone la sua storia, in un luogo già popolato dall’uomo sin da epoche antichissime, così come testimoniano i ritrovamenti paleontologici degli animali cacciati dai primi uomini  nel meandro di Atella sulle rive dell’antico lago pleistocenico che sommergeva la valle di Vitalba 800mila anni fa ai piedi del vulcano del Vulture alla vigilia della sua esplosione che svuotò le acque del lago che confluirono nell’antico Triepi, attuale fiumara di Atella.

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