L’antica Fiera di Senise (XV sec)La via commerciale tra Jonio e Tirreno
di Antonio Bavusi – (Luglio 2023) – Creative Commons Attribuzione – Non commerciale citando la fonte
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L’integrazione tra allevamento stanziale e cerealicoltura nel Medioevo creò il fenomeno dell’aggregazione antropica rurale denominata “casale”che evolverà verso l’unità produttiva agro-zootecnica della “masseria”, con la nascita della nuova rete mercantile delle “fiere” come luogo di vendita e acquisto dei prodotti

L’antica Fiera di Senise (XV sec)

La fiera di Senise, istituita dagli aragonesi, si teneva ufficialmente dal 10 al 12 maggio ma poteva durare con il mercato dal 1 al 15 maggio. Si svolgeva sul piano di Senise in prossimità del fiume Serrapotamo, affluente del fiume Sinni, lungo l’antica strada commerciale dei greci che collegava Siris sullo Jonio  a Pixunte sul Tirreno. Questa strada dal Medioevo passava da Anglona e da Tursi, denominata in questo tratto “Procaccio di Tursi” nel XVIII secolo (vedi l’articolo su Pandosia dal titolo “Passaggio a nord-ovest). La fiera era dedicata alla compravendita di bestiame che si effettuava all’interno della fiera-mercato, realizzata a Senise dai Sanseverino di Bisignano, luogo strategico per gli interessi commerciali di questa casata che gestiva numerosi feudi nell’area meridionale nella regione dello Jonio. la struttura del mercato di Senise (XV secolo) era  dotata di un ampio recinto in muratura di forma rettangolare al quale si accedeva attraverso quattro porte (due principali e due secondarie), con spazi dedicati alla stabulazione degli animali, prevalentemente bovidi, equidi e maiali (dai documenti aragonesi non risultano compravendite di pecore) con fondachi e magazzini interni coperti sui lati adibiti alla vendita di mercanzie varie. I maiali con con i “neri” allevati “alla ghianda” allo stato brado nei boschi, costituivano  la specie maggiormente interessata da compravendite presso la fiera di Senise. Alla fiera era associato il mercato nel quale si vendevano mercanzie e prodotti vari.