subsidenza lenta calcolata in 6 anni da Sentinel-1 associata all’acquedotto romano

La tutela dell’acqua vista dallo spazio

Venis Aquarum. E’ uno studio condotto da Vito L’Erario con Antonio Bavusi sull’acquedotto di origine romana di Venusia (Venosa), città di fondazione dedicata a Venere e all’acqua che sapienti ingegneri e gnomatici romani seppero convogliare in condotti in pietra nella città situata sulla Via Appia .

La nuova attività di Vito L’Erario – si legge sul sito SAT Monitoring – apre “una finestra diruta su una cornice di mondo attraverso lo studio delle cose che ne fanno parte. Per comprendere i cambiamenti di questa epoca occorre avere visione”. Ed è proprio dalla visione storica del passato e dalle sue trasformazioni che è possibile calarsi nella realtà quotidiana.

Un metodo di lavoro condotto attraverso il Telerilevamento di immagini acquisite da piattaforme satellitari Sentinel-1 e 2 del programma Copernicus e Landsat dell’USGS/NASA che grazie ad un puntuale processamento hanno fornito un grosso contributo all’elaborazione del dato previo verifica su campo con sopralluoghi e rilievi tecnici e fotografici. Recentemente Vito L’Erario ha ottenuto un importante riconoscimento dalla NASA proprio per l’attività di studio che è diventata anche professione che esercita dalla città di Venosa, candidata a diventare patrimonio UNESCO dopo oltre duemila anni dalla sua fondazione. Per lo studio dell’acquedotto di origine romana di Venosa, di estrema importanza, quindi, è stato il calcolo dell’indice di vegetazione o vigoria (NDVI – Normalized Difference Vegetation Index), dello stress idrico (NDMI – Normalized Difference Moisture Index) e dell’umidità dei suoli (NDWI – Normalized Difference Water Index) su immagini acquisite da satellite nel settembre 2021 e giugno 2024, grazie alle quali, nonostante le restrizioni del range-pixel dell’immagine acquisita, è stato possibile individuare, con un margine di errore del 10%, parte delle strutture sepolte dell’acquedotto romano oggetto di studio.

Questo tipo di operazione “…rende possibile l’identificazione di strutture sepolte che favoriscono o inibiscono lo sviluppo delle piante. Lungo antichi solchi, dove l’acqua ristagna nel suolo, l’erba sarà più folta, mentre meno sviluppata sarà se le sue radici incontrano dei muri o dei pavimenti” (Campana, Stefano & , Enzo. – 1999. Il telerilevamento in Archeologia).

Tuttavia, l’avanzare delle tecnologie di questi ultimi anni nonché la possibilità di usufruire di dati open, ci ha consentito di produrre analisi idrologiche puntuali per individuare i bacini e le reti di drenaggio, i nodi idraulici e le direzioni di deflusso delle acque che, associate alle cartografie DTM (Digital Terrain Model) messe a disposizione dal geoportale RSDI della Regione Basilicata e dei DEM (Digital Elevation Model) – prodotti da uno specifico processamento di immagini interferometriche SAR (radar ad apertura sintetica) Sentinel-1 – è stato possibile elaborare specifiche mappe sull’umidità dei suoli e di potenziali aree inondabili da coppie di immagini attraverso la classificazione non supervisionata (machine learning) con l’ausilio di specifici algoritmi di apprendimento.

L’esperienza offre spunti interessanti per l’agricoltura, i cambiamenti climatici, gli eventi meteorologici estremi nei fondamenti essenziali e nelle loro molteplici applicazioni. Ma lo studio di Vito L’Erario non è solo quello di “tecnico”. L’attenzione e rivolta ai comportamenti umani che spesso causano impatti significativi per cercare di evitarli oppure per ottimizzare soluzioni tecnologiche che tengano conto dell’esperienza. E’ proprio questa la “visione” necessaria che apre prospettive future che tutti auspichiamo.[Pandosia]

 

Vito L’Erario – riconoscimento NASA (National Aeronautics and Space Administration) – TOPS (Trasform to OPen Science) 

Vito L’ErarioAnalista GIS e del Telerilevamento. Ha avviato una impresa individuale: SATmonitoring, Sistema Ambiente Terra per monitorare i cambiamenti di quest’epoca. Il percorso formativo punta sulle nuove tecnologie che, oggi, possono contribuire a mitigare gli effetti della crisi climatica in atto: agricoltura di precisione, gestione del suolo, della risorsa idrica e prevenzione dei rischi naturali, sono alcuni dei segmenti di applicazioone dei dati che ci vengono forniti dalle immagini acquisite da piattaforme satellitari ed aviotrasportate. La continua formazione e l’esperienza professionale sono messi a disposizione di quanti vogliono conoscere il complesso sistema di relazioni ecologiche con le attività umane utili al reiquilibrio ambientale.