La transumanza arriva a Potenza, dal Bradano verso l’Appennino Lucano

Dalle colline del Bradano fino alle montagne dell’Appennino situate a sud di Potenza. Il lungo cammino della mandria “Santorsa” ha percorso di notte i vecchi tratturi. E poi le strade, oggi asfaltate. Di buon mattino, il 9 giugno 2024, eccola al ponte romano di San Vito (santo delle mandrie e dei pastori assieme a Sant’Antonio Abate). Il vecchio tratturo del Basento è strato trasformato in area industriale. I mandriani a piedi e a cavallo hanno il loro ben da fare per far tirare dritto le podoliche indisciplinate. Sono intenzionate a fare una sosta fuori programma lungo fiume. La transumanza è un cammino difficoltoso. Ma non tanto per gli ostacoli lungo il cammino, il traffico, le deviazioni e gli imprevisti, pur se preceduti dall’avvertimento di una scorta in automobile. E’ la burocrazia che si è sostituita alle dogane del tempo passato. Esse sono imposte dai guardiani dei “signori del passo” sugli snodi e sui ponti. Ma la mandria delle resistenti podoliche di Santorsa sfida tempo e intemperie. Procede veloce verso i freschi pascoli delle montagne con le radure dei boschi di faggio dove riecheggia il suono dei campanacci, l’abbaiare dei cani e i vocalizi e i fischi dei mandriani. Buon cammino…

Il Carnevale di Tricarico e la Transumanza

Il passaggio della primavera

Antichi rituali sopravvissuti dalla notte dei tempi. Il “ver sacrum” dei popoli -pastori indigeni rivive nella transumanza. Il Carnevale di Tricarico (leggi l’articolo “In nome di Sant’Antuono” su Pandosia) ha reso scenografica e intatta l’emozione della transumanza. Ne riproduce l’emozione degli uomini e quella degli animali, tutt’uno con la natura. La sacralità è quella dei luoghi che ci appartengono: “… un rumore di foresta primitiva, che entrava nelle viscere come un richiamo infinitamente remoto; e tutti salivano sul monte, uomini e animali, fino alla Cappella alta sulla cima. S. Antonio, questo Prometeo contadino, inventore del fuoco, dell’addomesticamento degli animali, delle culture, questa divinità arcaica del mondo contadino, questo creatore delle sue origini, si stabiliva sulle cime, dove sorgevano i paesi, nelle chiese cristiane, che erano diventate poi i suoi sacri recinti” [Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli]